Alla scoperta di una rivoluzione silenziosa che sta trasformando medicina, energia e innovazione tecnologica. I materiali su scala nanometrica, un miliardesimo di metro, risultano particolarmente interessanti grazie alla vastità di campi di applicazione in cui possono essere impiegati: dalla medicina, alla generazione, conversione e stoccaggio energetico, cosmetica, in prodotti tessili, nell’industria optoelettronica, delle costruzioni e dell’automotive. Grazie al controllo delle reazioni chimiche durante la loro preparazione, è possibile manipolare materiali su scala atomica e molecolare per produrre strutture di diametro non superiore a 100 nm, e gestirne le proprietà chimico-fisiche in base all’applicazione tecnologica. Una caratteristica che rende unici questi materiali infinitamente piccoli è che quando sono ridotti su scala nanometrica offrono un elevato rapporto area superficiale/volume. L’enorme area superficiale può, quindi, essere funzionalizzata per migliorare la qualità del materiale stesso. L’enorme impatto della nanotecnologia, la scienza che si occupa del controllo della materia su scala dimensionale nell’ordine del nanometro, sulla vita di tutti i giorni è dimostrato dall’assegnazione del premio Nobel per la chimica nel 2023, attribuito agli scienziati Alexei Ekimov, Louis Brus e Moungi Bawendi per la scoperta dei quantum dots, nanocristalli talmente piccoli che le loro proprietà non dipendono più dalla quantità di elettroni presenti ma dalle loro dimensioni, come previsto dalle leggi della meccanica quantistica. Giulia Quaglia Ricopre attualmente una posizione post-doc come ricercatore a tempo determinato di tipo A (RTD-A) presso il laboratorio Nano4Light del Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie dell’Università degli Studi di Perugia, ateneo presso il quale ha svolto l’intero percorso accademico e dove attualmente conduce attività di ricerca sulla formulazione di nanocompositi reattivi a stimoli esterni. Presso la stessa università, è titolare di incarichi didattici nell’ambito della Chimica Fisica. Nel 2016 ha conseguito la Laurea Triennale in Chimica, discutendo una tesi sulla fotoriduzione di nanoparticelle di argento su silice mesoporosa. Nel 2018 ha ottenuto la Laurea Magistrale in Scienze Chimiche, svolta in collaborazione con l’European Laboratory for Non-Linear Spectroscopy (LENS) di Sesto Fiorentino. Nel 2022 ha difeso con successo la tesi di dottorato in Biotecnologie, incentrata sul processo di up-conversione basato su annichilimento tripletto-tripletto in mezzi smart. Tale lavoro è stato premiato con lo “Ugo Mazzucato Award” dal Gruppo Italiano di Fotochimica – EPA, come miglior tesi in ambito fotochimico.
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