Un garage semi ristrutturato al tempo di una quarantena militare, non specificata. Due ragazzi tra i 20 e i 30, avvolti nella noia e nel disagio della claustrofobica chiusura forzata ma, con l’ausilio di droghe e musica elettronica, si perdono nei ricordi di quello che era il mondo prima della quarantena. La sensibilità di cui sono pieni e la loro resilienza sottolineano quanto, nonostante una societa’ sull’orlo della crisi, si possa andare avanti. La mancanza di lavoro, la radezza di valori per questa generazione annoiata, catapultata dall’analogico al digitale senza una scelta, come un novecento di baricco scagliato di forza giù dalla sua nave, non spegne la voglia di sopravvivere e anzi li spinge verso un destino migliore, un destino diverso, con del libero arbitrio e forse anche qualcuno da amare, verso un modo più giusto di affrontare la vita nel mondo lá fuori, se mai ci sarà ancora, mentre intanto dentro regna il vuoto.
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