Una commedia poetica e comica, scritta interamente in versi da Enrico Maria Falconi. Uno spettacolo che, pur giocando con la struttura solenne della tragedia classica, la ribalta con ironia, ritmo e una sana dose di irriverenza. È un omaggio, affettuoso e impietoso, a tutti quegli studenti di ieri e di oggi che hanno passato pomeriggi interi a cercare di capire dove fosse il verbo in una versione dal greco, con il Rocci grande quanto un comodino aperto sulla scrivania. Un’ora e mezza in cui il verso diventa zampata, la tragedia si fa zuffa comica e l’attore diventa studente, filosofo e testimone di quel caos meraviglioso che è – e sarà sempre – il liceo… o almeno il ricordo esilarante di averlo (quasi) superato.
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