Un inno alla vita, all’esigenza di essere un qualcosa all’interno del mondo. Melina, giovane donna trans. Poco lontano, Carmine, giovane uomo. Entrambi seduti si manifestano l'un l'altro attraverso il proprio nome. Accompagnati da un preludio musicale che ne suggerisce l’appartenenza e subito catapulta in un recitativo musicale. Attraverso il canto, la melodia e la parola viva, i due rievocano i ricordi di un passato che li ha visti insieme, fianco a fianco. Ma ambigua è l’entità del loro rapporto, piena di conflitti, rimorsi, vergogna.
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